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Tutto il mio mondo sei tu

È una splendida giornata di sole e incontro per la prima volta Claudia con la sua cagnolina Sally al campo, uno spazio recintato attorniato da grandi alberi e ricca vegetazione.
Claudia mi racconta che vorrebbe portare ovunque la sua cagnolina: al bar, in vacanza… ma la piccolina non ne vuole proprio sapere. Sally si blocca sulla porta come impietrita quando Claudia la invita ad uscire di casa, e poi, quando finalmente forzandola riesce a portarla fuori per una passeggiata succede costantemente che se incontra un altro cane abbaia agitata, un perenne “allarme rosso”.

Mentre parliamo Sally si nasconde sotto la mia sedia, mi accorgo inoltre che finché parlo con Claudia lei molto spesso mi risponde senza guardarmi, guarda senza interruzioni Sally.
Mi alzo e cammino un po’ nel campo invitando Claudia a seguirmi e a proseguire le nostre chiacchiere. Lo sguardo di Claudia resta perennemente addosso a Sally.

Chiedo a Claudia perché ha scelto di adottare Sally e mi racconta che quando è entrata nella sua vita aveva perso da poco il lavoro e si sentiva molto sola e inutile.

“A me basta Sally” mi dice “per fortuna c’è lei, è tutto il mio mondo” racconta.
Sally, che si era sdraiata nel prato, a quelle parole girò la testa ignorando completamente Claudia.

Claudia si avvicinò e la prese in braccio senza indugi per sbaciucchiarla un po’.

“Vedi, lei mi vuole bene” disse, mentre Sally dimenandosi le morse un dito della mano che la tratteneva.

Calò il silenzio, poi Claudia mi raccontò che la piccola si comportava così perché prima di essere adottata da lei aveva vissuto in un’altra famiglia “sicuramente la trattavano male” mi disse. Non si era minimamente resa conto che Sally l’aveva morsa per darle un freno, perché aveva bisogno di essere rispettata.

In tutto questo mi accorsi che mentre Claudia teneva l’attenzione su Sally la piccolina restava immobile, quando invece riuscivo a coinvolgerla maggiormente Sally andava in giro per il campo ad annusare le tracce lasciate dagli altri cani.

Era come se la cagnolina vivesse lo sguardo della sua compagna come un grande macigno che le toglieva le forze e la voglia di fare, uno sguardo intenso che non le diceva solo “ti voglio bene”, ma piuttosto un “salvami!”. Sally, barboncina di 4 anni non poteva avere un compito così grande e sorreggere tutto quel peso.

Raccontai a Claudia quello che Sally le stava comunicando e le spiegai come aspettare i suoi tempi e il suo consenso affinchè Sally si sentisse rispettata. Le chiesi anche se c’era qualcosa che lei amava particolarmente fare, mi rispose che le piaceva disegnare.

Proposi a Claudia di fare una piccola passeggiata insieme e di soffermarsi a disegnare almeno tre elementi naturali a sua scelta, quelli che più la attraevano tra quelli che avremmo incontrato nel nostro cammino.

Claudia era assorta a ritrarre una coccinella e Sally saltellava gioiosa tra i fiori.
“Caspita” disse Claudia a fine passeggiata “mi rendo conto solo ora di quante cose non vedevo, non riesco proprio a fare a meno di guardare Sally, è come se lei fosse il mio rifugio, ma così non le ho mostrato quanto è meraviglioso il mondo in cui viviamo, guarda come si diverte ora!”

Claudia si propose di fare attenzione a rispettare gli spazi della sua cagnolina ma soprattutto di iniziare a “camminare” insieme nella stessa direzione, una la guida dell’altra.

Dopo una settimana Claudia mi raccontò che Sally era molto più serena quando uscivano, anche in presenza di altri cani. La loro storia aveva preso una nuova e diversa direzione.

Gli animali spesso si sacrificano per noi e lo fanno con grande amore. Questo non vuol dire però assecondarci, sanno bene che per il nostro bene la nostra vita non può ruotare totalmente attorno alla loro. Solitamente quello che succede è proprio che l’animale, con comportamenti poco convenzionali e che in qualche modo ci mettono in difficoltà, ci mostra il problema e spesso anche la strada da intraprendere per trovare la soluzione.

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