Eccomi arrivata a casa di una nuova famiglia che mi ha chiesto aiuto per risolvere alcune difficoltà con il loro cane. Piove e Ben, il loro border collie di un anno, è seduto con il muso appoggiato tra le fessure del cancello che mi guarda annoiato. Aspetto in auto che mi aprano il cancello per entrare e poco dopo arriva Francesco ad aprirmi, il figlio più grande. Ben, senza esitare, nell’istante in cui sente arrivare Francesco inizia ad abbaiarmi con tutta la sua forza per mandarmi via.
Entro e scendo dall’auto, Ben mi da un’annusatina e si allontana. Ecco che esce anche Giorgia, la madre, la osservo mentre dà direttive a entrambi i figli, una donna che ha tutto sotto controllo, ci salutiamo. Il comportamento di Ben cambia, mi corre incontro e salta spingendomi con le zampe sul petto più volte. Le chiedo di allontanarsi un pochino da me per lasciare Ben più sereno ed effettivamente così è stato, aumentando la distanza si è dedicato ad annusare le numerose tracce lasciate da chissà quale animale tra i fiori del loro giardino.
Giorgia mi racconta della sua preoccupazione per i comportamenti di Ben, della sua difficoltà a trovare il tempo necessario da dedicargli e del suo grande senso di colpa a lasciarlo in giardino, fuori di casa, perché il marito è preoccupato possa fare danni in casa.
Ben durante quel racconto è tornato da me, ancora più agitato, saltando ma anche prendendomi le braccia con la bocca, è evidente che non vuole farmi del male, ma fatica a controllare l’intensità di quel momento e più vede i suoi familiari preoccupati più stringe. Ben è spaesato, non sa proprio cosa fare, non sa come poter essere utile al gruppo e come renderli felici.
Io sono li per aiutarlo, così lo guardo negli occhi con grande accoglienza e amore, gli dico che lo so che è un bravo cane, lo ripeto un paio di volte e Ben si calma appoggiando teneramente la testa alla mia gamba, lasciandosi coccolare.
La donna, su mio suggerimento, è entrata in casa per prendere qualcosa di buono che Ben potesse sgranocchiare, mentre è in casa Ben è molto sereno, un istante prima che lei aprisse la porta per uscire lui è già di nuovo agitato per la mia presenza. Il comportamento è sempre quello di bloccarmi con le zampe o trattenermi con la bocca.
Chiedo a Francesco se ha piacere di mettere il guinzaglio a Ben e di fare una passeggiata con lui così da dedicarmi con serenità a Giorgia.
Giorgia mi racconta in dettaglio tutte le sue fragilità di quel momento, attraverso il nostro confronto si è resa conto che Ben non è un cane cocciuto e fastidioso ma un cane che sta cercando il suo posto in famiglia e che per farlo si sta prendendo cura di lei, difendendola da tutte le situazioni che la fanno sentire più fragile. Sul suo viso scendono delle lacrime liberatorie. Ben e Francesco tornano e il cagnolone si è sdraiato vicino a Giorgia, io non sono più percepita come una minaccia ma come un’aiutante.
Ben non ama fare la guardia al cancello e non ama nemmeno allontanare le persone, Ben ama la sua famiglia e ama sentirsi apprezzato.
Quando è bravo un cane? Quando esegue correttamente un compito, così come noi ci aspettiamo, o quando dimostra di mettere tutto il suo impegno in quello che fa?
Verbalmente nessuno ha chiesto a Ben quel compito ma lui, abile osservatore delle dinamiche emozionali, sa che Giorgia ha bisogno di essere protetta, di avere qualcuno al suo fianco che la supporti nella gestione di tutti i suoi carichi quotidiani.
Ecco che rientra Franco il marito di Giorgia, è poco presente in casa perché il suo lavoro lo assorbe molto. Si salutano e lo sguardo di Giorgia nei suoi confronti ora è ben diverso da quello che avevo visto entrando. Quello sguardo racconta di una donna che riconosce di aver bisogno del suo compagno, di sentirlo presente, di sapere che insieme affronteranno ogni difficoltà, per il bene di tutta la famiglia.
Davanti ad un problema possiamo scegliere se andargli contro o accoglierlo come un’opportunità per migliorare la nostra vita. L’animale, quando è apprezzato per quello che è ed è ascoltato con fiducia, come una bussola ci indica la via. Lui è sempre in contatto con il mondo emozionale della sua famiglia e anche quei comportamenti che più ci infastidiscono spesso sono mossi dalle nostre necessità, non solo quelle del cane.